Premio San Giorgio alle arti e alla cultura
L'EVENTO
Giunto alla seconda edizione, il Premio San Giorgio ha omaggiato, nella serata di lunedì 23 aprile, Alessandro La Ciacera e Pierangelo Colombo.
Il primo, musicista, secondo organista del Duomo di Milano, il secondo, artigiano e scrittore di racconti brevi e di romanzi.
A consegnare i premi il Sindaco di Casatenovo, Filippo Galbiati, e il Parroco, don Antonio Bonacina.
La serata è stata allietata dall'accompagnamento musicale di Sconcert Duo

“Benvenuti alla premiazione della prima edizione del Premio”, le parole di Alberto Butti, addetto stampa dell’Auditorium, che ha accolto i presenti e dato il via alla serata chiamando sul palco il presentatore, Emilio Sanvittore, con la sua band, Emilio e gli Ambrogio, composta anche da Alessio Pamovio, Davide Spada, Marco Cazzaniga e Nicola Caldirola.
Nata nel 2007, la band casatese che propone spettacoli di ricerca e divulgazione del teatro-canzone, festeggia quest’anno il 10° anniversario.
''Abbiamo molta esperienza, ma per un casatese il palco dell’Auditorium è sempre sacro'', ha ricordato Emilio Sanvittore. ''Il Premio è dedicato ai casatesi di nascita o adozione: non conta da dove si arriva, se una persona è qui ad impegnarsi è una dei nostri e questo è un bellissimo concetto. La cultura è di tutti, dunque tutti hanno potuto presentare candidature, che sono state di alto livello e hanno impegnato la giuria nella selezione dei vincitori'', ha ricordato, chiamando sul palco il direttore dell’Auditorium Locati che ha illustrato l’operato della giuria.
Cinque le canzoni che hanno intervallato i momenti della serata. “La prima è di Jannacci, Armando. È un nome che in tutti i casatesi evoca sentimenti positivi: a me ricorda Armando Colombo, noto per il suo impegno politico, sociale e culturale e lui voglio dedicarla”, ha ricordato Sanvittore. Dalle note di Armando a quelle di Ma mi, di Giorgio Strehler, che racconta dell’occupazione nazifascista alla viglia del 25 aprile.
Poi, la presentazione del premio stesso: un’opera in ceramica Rako dell’artista Matteo Fossati, originario di Besana e formatosi anche all’accademia di Belle Arti di Brera. “A San Giorgio, santo martire del ‘300, è legata una vasta simbologia. Ho creato questa scultura: uno stendardo che si infila nella lancia con le due lettere greche alfa e gamma, iniziali di San Giorgio in greco, grazie alla collaborazione con la mia fidanzata che è paleografa”, ha spiegato Fossati.
Poi, il momento emozionante della consegna del premio a uno dei due vincitori Nino Molteni: classe 1932, il casatese è stato storico presidente della Pro Loco, dalla sua costituzione nel 1982 fino al 2015, oltre che promotore di iniziative culturali volte ad avvicinare tutti all’arte alla musica e al teatro. “Grazie a chi ha pensato a questa bella iniziativa, che ci permette di ricordare chi si è speso per la comunità”, le parole del sindaco casatese Galbiati, che ha consegnato il premio nelle mani di Molteni.
''Mentre salivamo le scale, Nino mi ha detto ‘anca amò’: quest’anno ha ricevuto una targa dal consiglio comunale, questo premio e un riconoscimento dal Presidente della Repubblica. La sua frase significa che si è impegnato tanto con uno stile prettamente brianzolo, dimesso, umile e senza mai voler apparire, stile riconosciuto da diverse generazioni di casatesi, esempio da prendere e trasmettere alle nuove generazioni'', ha concluso Galbiati.
''Complimenti all’Auditorium e grazie a chi ha voluto segnalare la mia persona alla commissione, che ringrazio. Grazie a voi presenti che avete voluto condividere con me questo premio'', ha detto un emozionato Molteni ricevendo il premio: a lui è stata dedicata la canzone Barbera e Champagne di Gaber da Emilio e la sua band, che hanno poi chiamato sul palco il secondo premiato, il Maestro Massimo Mazza.
A consegnare il premio al direttore da trent’anni della Scuola di Musica A.Guarnieri di Casatenovo, ideatore e organizzatore di numerose rassegne per la promozione della cultura musicale, è stato il prevosto don Antonio Bonacina. “Sono qui da un anno e mezzo e ho scoperto tante ricchezze e persone con grande potenzialità” ha detto ringraziando gli ideatori del premio e tutti i presenti.
“C’è un filo sottile che lega me al signor Molteni: una cosa così grande e duratura come la scuola non nasce solo per merito di una persona: sono stato aiutato, in particolare da lui con cui abbiamo anche organizzato vari progetti culturali”, ha ricordato il maestro Mazza. “Grazie a chi mi ha aiutato nel lavoro silenzioso di formazione delle migliaia di ragazzi della scuola”, ha proseguito, ricordando i traguardi raggiunti e ringraziando le amministrazioni che hanno creduto nella scuola, per poi ricevere il premio dalle mani di don Antonio e ascoltando la canzone a lui dedicata da Emilio e gli Ambrogio: ''Ci vuole orecchio'' di Jannacci.
“Ogni idea ha bisogno di persone per essere trasformata in azione e così il Premio San Giorgio”, ha concluso Alberto Butti salutando e ringraziando il pubblico oltre ai membri della giuria, agli organizzatori del premio, don Antonio e il sindaco Galbiati, l’artista Matteo Fossati, il tecnico Daniele Cappellini, i fotografi AFCB, floricultura Colombo, Emilio Sanvittore e gli Ambrogio e l’istituto Graziella Fumagalli con il preside Fumagalli, i professori Ricciardi e Guglielmo e gli studenti, che hanno organizzato un buonissimo buffet per tutti i presenti.
''Vogliamo dedicare l’ultima canzone a tutti i volontari dell’Auditorium: Libertà, di Gaber, che contiene una bellissima definizione di libertà come capacità di incidere sulla qualità di vita della comunità, come fanno loro con la loro opera'', ha concluso Emilio Sanvittore prima dei saluti finali.
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